domenica 27 gennaio 2013

Cellulari

Il Motorola Dyna TAC 8000x è il primo «telefonino» (diminutivo ottimistico: pesava 793 grammi) a essere commercializzato. Siamo nel 1983. Costava 3995 dollari, pari grosso modo a 8700 dollari attuali. La batteria si ricaricava in dieci ore: tanto serviva per garantirsi otto ore di funzionamento in stand by o parlare per mezz’ora filata. Michael Douglas ne utilizzava uno nel film Wall Street. Poter parlare ovunque, anche camminando all’alba su una spiaggia, era un sogno accessibile solo a chi stava in cima alla piramide sociale.
Nel 2011 nel mondo si contavano 4,6 miliardi di abbonamenti di telefonia mobile. Secondo una ricerca del regolatore di settore britannico, Ofcom, nel 2010 soltanto nel nostro paese erano attive 155 linee mobili ogni 100 abitanti: gli italiani, insomma, possedevano un cellulare e mezzo ciascuno. Ognuno di questi apparecchi, inclusi quelli più alla moda, costava al consumatore una frazione del cellulare di Gordon Gekko: quello meno caro in commercio ha un prezzo di 11 euro. Ci sono ancora telefonini che trasmettono status: ma sentirsi importante sfoderando l’ultimo ritrovato della tecnologia è diventato molto più abbordabile. E anche più comodo: un cellulare si carica mediamente in una sessantina di minuti, lasciandoci attorno alle cinque ore di conversazione e reperibilità.
(Il post)