Il racconto di una perdita, intrecciato al ricordo di una vacanza infantile; molto introspettivo.
Il mare di John Banville (Guanda)
Max Morden, storico dell'arte in fuga dai
fantasmi di un lutto recente, giunge nella località balneare che ha
fatto da sfondo alle vacanze della sua infanzia. Spera di ritrovare se
stesso seguendo le tracce di un passato perduto, ma si accorge di essere
caduto vittima di un miraggio: il mondo visto attraverso gli occhi del
bambino non corrisponde a quello visto dall'adulto. Decenni prima, in
riva allo stesso mare, Max aveva conosciuto i Grace con i loro due figli
gemelli e la graziosa governante. Ma il fulgore di quell'estate, a
contatto con una famiglia di ceto più elevato del suo, di cui la
lussuosa auto con la carta stradale della Francia è metafora, era stato
offuscato dalla morte e dall'ombra di un oscuro segreto.