Suggestivo. Ma, a mio parere, non lascia il segno.
L’allestimento curato da Maurizio Corrado, con il contributo di Fabio
Fornasari, si presenta come un'astronave a forma di sfera vegetale
proveniente da un altro mondo e da cui si propagano: oggetti, opere,
gesti e azioni che colonizzano la terra, “frammenti d'arte”, ibridi
spazio-temporali che vengono dal nostro passato e vanno verso il
futuro. L'astronave-sfera vegetalizza lo spazio circostante, creando
luoghi in cui piante e licheni ricoprono improbabili rovine di un
tempio alieno che costituiscono la base su cui appoggiano le opere
d'arte in esposizione.
Il visitatore è catapultato in uno spazio vivo nel quale muoversi dove
piante reali e fantastiche stanno in un rapporto alchemico e
simbiotico di trasformazione. Una passeggiata spaziale fra opere
d'arte, ispirate al Medio-Evo ed elementi della natura, in cui la
comunicazione avviene in una raffinata forma ecologica e tecnologica. E
qui entra in scena la testimonial dell'evento e regina dell'astronave:
Eve, un agente cognitivo terrestre, creato nei nostri laboratori
informatici più avanzati, ma anche un testimonial elettronico
dell’evento Tecno-Medio-Evo, con ascendenze nobili e trans-storiche,
molto vicina alle antiche dee del Mediterraneo di cui ha potuto seguire
le vicende storiche, appassionanti, nei secoli passati.