Foto e video di arte primitiva e body art estreme; l'autrice, per aiutarci nella fruizione della mostra, intitola il 90 per cento delle opere "untitled" (senza titolo).
Ana Mendieta - She Got Love (Castello di Rivoli - Torino)
Allestita nei suggestivi spazi della Manica Lunga la rassegna Ana Mendieta. She Got Love,
prima grande retrospettiva europea dedicata all’artista cubana. Il
progetto, a cura di Beatrice Merz e Olga Gambari, si propone di
rileggere la figura dell’artista come modello e icona per la performance
e il video, la body art e la fotografia, la land art, l’autoritratto e
la scultura. Nel lavoro di Mendieta (1948 – 1985) confluiscono, infatti,
tutte queste componenti, linguaggi coniugati in un personalissimo
alfabeto visionario e materico, magico e poetico, politico e
progressista che aspirano a raccontare l’identità femminile a partire
dalle radici culturali cubane dell’artista sino ad arrivare alla donna
contemporanea. Nel suo lavoro esplora temi come l’individuo, i generi,
la morte e la vita, la violenza e l’amore, il sesso, la rinascita, lo
sradicamento, sempre trascendendoli, però, in un’organicità che si fa
spirituale. Il suo corpo si mimetizza nella Natura, in una ricerca delle
origini personali e collettive, con una volontà di ricongiungimento a
un’eterna e universale energia cosmica, dove elemento umano, naturale e
divino convivono. L’orizzonte concettuale e ideologico che ruota attorno
alla figura femminile intesa non come fine a se stessa, ma come lente
attraverso cui osservare la vita, muove da una fisicità carnale,
impastata nella terra e nella natura, nella protocultura, per elevarsi
alla spiritualità dell’essere, passando attraverso l’esperienza
quotidiana. Segno inconfondibile delle sue opere è, infatti, una
caratteristica silhouette femminile, un autoritratto essenziale
realizzato in terra, fango, piume, fiori, foglie, cenere, polvere da
sparo, rami, alberi, conchiglie, erba, ghiaccio, roccia, cera,
corteccia, muschio, sabbia, sangue, acqua, fuoco.