sabato 3 settembre 2011

The Arcade Fire

Piacevole scoperta di questo gruppo musicale eclettico e coinvolgente. Da ascoltare con attenzione.

Ormai non ha quasi più senso ribadire che è impossibile, oggigiorno, avere uno stile completamente originale senza prendere a vario titolo riferimenti del passato. E' comunque sempre d'uopo farlo quando tra i pregi di una band si decide di annoverare la personalità, che, visto quanto detto sopra, è data non tanto dall'utilizzo di idee proprie, quanto piuttosto dalla capacità di rielaborare e far interagire elementi già proposti da altri per creare uno stile proprio. Per quanto riguarda il rock alternativo considerato nel suo complesso, i canadesi Arcade Fire sono riusciti in questo intento meglio di tutti gli altri, per due motivi: intanto, fin dalla loro comparsa sulle scene, è apparso subito chiaro che le influenze del David Bowie di "Ziggy Stardust", dei primi U2, del dark e della new wave non erano solo componenti di un puzzle, ma venivano utilizzati in modo da creare qualcosa di nuovo; in secondo luogo, è indubbio che dal momento stesso in cui la band ha iniziato a riscuotere successi, non c'è stata nessun altra proposta stilistica più imitata della loro. Con tante giovani band alla ricerca della loro formula magica: tensione epica, angoscia cupa ed energia adrenalinica, con arrangiamenti elaborati di stampo rock ma con un tocco orchestrale, melodie che non siano né troppo pop né eccessivamente sfuggenti e un cantato impostato in modo formalmente impeccabile ma portatore di una grande emotività.
(Ondarock)