venerdì 30 novembre 2012

Torino Film Festival - Fin

Thriller psicologico della serie "fine del mondo" con un approccio interessante.

Fin di Jorge Torregrossa (Spagna)

Alcuni amici che non si vedono da vent’anni organizzano un  weekend in una località sperduta dei Pirenei. Mentre la rimpatriata si trasforma in un inquietante ritorno al passato, gli orologi e i cellulari si bloccano, le auto non si avviano. Jorge Torregrossa esordisce nel lungometraggio con un’incursione nel filone “fine del mondo”, intrecciando antichi sensi di colpa e minacce apocalittiche. Ad alta tensione.


Torino Film Festival - I. D.

La scoperta della protagonista: esistono due Indie. Bello.

I.D. di Kamal K. M (India)

Una donna parla al telefono mentre un operaio le tinteggia il salotto. L’uomo ha un malore. La donna ignora la sua identità e decide di scoprirla per restituire dignità a un volto senza nome. Viaggio affannoso nella megalopoli indiana e riflessione morale sull’immigrazione clandestina e sul dramma dei lavoratori anonimi e dimenticati che popolano strade e cantieri, vittime di una modernità senz’anima.

Torino Film Festival - Pavilion

Cosa fanno gli adolescenti negli Usa ? Vanno sullo skate, sulla BMX, fanno i bagni nei laghi e non si baciano. Inutile.

Pavillon di Tim Sutton (Usa)

Frammenti di vita di teenager americani, tra i boschi lussureggianti dello stato di New York e le desolazioni lunari dell’Arizona, skate e primi amori, gite al lago e corse in BMX. Semplice e imponente, ipnotico e impressionista, un’opera prima ultraindipendente girata da Tim Sutton con una consapevolezza, una spontaneità e una libertà non comuni. Echi di Gus Van Sant in una vera ode all’adolescenza.

giovedì 29 novembre 2012

Torino Film Festival - Couleur de peau: miel

La storia dell'adozione di un bimbo coreano raccontata con un film d'animazione. Sincero, interessante e commovente.

Couleur de peau: miel di Jung e Laurent Boileau (Francia / Belgio)

Il piccolo Jung, coreano, viene adottato a sei anni da una coppia belga che ha già quattro figli. Per lui, dopo l’orfanotrofio, inizia una nuova vita fatta di contraddizioni e ribellioni per arrivare all’accettazione di sé. La vera storia di uno dei due registi diventa film d’animazione con inserti in live action e filmini familiari in super8. Premio del pubblico al Festival di Annecy 2012.


Torino Film Festival - Good vibrations

I punk a Belfast non erano nè cattolici nè protestanti. Molto bello.

Good vibrations di Glenn Leyburn (Inghilterra / Irlanda)

Autentico footage e finzione si mescolano per raccontare la vera storia di un'icona della musica nordirlandese degli anni 70: Terry Hooley. Il suo piccolo negozio di dischi diventa quasi casualmente la culla del punk in una Belfast devastata dalla guerra civile. La sua etichetta discografica è lo spiraglio di luce capace di regalare speranza in tempi bui. Il potere della musica emerge con leggerezza e ironia.


Torino Film Festival - Robot & Frank

Un badante - robot può diventare un amico e un complice. Gradevole commedia.

Robot & Frank di Jake Schreier (USA)

In un futuro molto vicino, un anziano ex ladro di gioielli vive solo e sta perdendo la memoria. Il figlio gli impone una “badante”: un robot programmato per prendersi cura delle persone. Frank è recalcitrante ma piano piano fa amicizia con Robot. Con Frank Langella, Liv Tyler, Susan Sarandon e James Marsden, una commedia malinconica sui disagi e i disastri della vecchiaia, sulla paura e l’attrazione della tecnologia.


mercoledì 28 novembre 2012

Torino Film Festival - After the battle

Troppo documentaristico per essere finzione, manca un pò la sceneggiattura; interessante ma prolisso.

After the battle di Yousry Nasrallah (Efitto, Francia)

Dopo gli scontri del 2/2/2011 in piazza Tahir, una benestante e illuminata rivoluzionaria e un cavaliere povero e manipolato stringono un forte legame. Yousry Nasrallah (al Tff nel 2004 con La Porte du soleil) racconta la primavera araba con uno stile nervoso e diretto, debitore sia del documentarismo che del neorealismo di stampo rosselliniano, e con uno sguardo rigorosamente “dall’interno”.


Torino Film Festival - Le fils de l'autre

Prevale la cultura o la legge del sangue ? Un po zuccheroso ma bello.

Le fils de l'autre di Lorraine Levy (Francia)

Joseph, un giovane israeliano, fa gli esami del sangue per entrare nell’aviazione. Ma c’è qualcosa di strano. La madre, medico, decide di andare a fondo  e scopre che la notte della sua nascita Joseph è stato scambiato con Yacine, figlio di una coppia palestinese. I ragazzi s’incontrano, la vita delle due famiglie è scombussolata. Interpretato da Emmanuelle Devos, un intenso squarcio storico e culturale.


Torino Film Festival - Feed me with your words

Tentativo di riconciliazione familiare alla ricerca del figlio / fratello scomparso. Niente di che.

Feed me with your words di Martin Turk (Slovenia)

Robert è sparito a Torino. Sulle sue tracce giungono dalla Slovenia il fratello Matej e il vecchio padre. Controvoglia, Matej ha lasciato la moglie e la figlioletta nella casa isolata dove vive la madre demente. Da un lato il mistero si infittisce, mentre dall’altro la tensione sale. Raccontata secondo tre diversi punti di vista, è un’opera prima che esplora le mai facili relazioni familiari.


Torino Film Festival - Terrados

Disoccupati a Bercellona si ritrovano sui terrazzi. Superficiale.

Terrados di Demian Sabini

Una Spagna inedita, tutta vista dall’alto delle terrazze sui tetti dove Leo, un avvocato disoccupato da cinque mesi, passa le giornate insieme ad altri amici che hanno perso il lavoro. Fumano, chiacchierano, scherzano, sempre più disorientati e sconnessi dal mondo. Demian Sabini, regista e protagonista, racconta la situazione terribile in cui versa la Spagna con un tono solo apparentemente scanzonato.


martedì 27 novembre 2012

Torino Film Festival - What Richard did

Un solo grave errore di un bravo ragazzo può cambiare la sua vita ?

What Richard did di Lenny Abrahamson (Irlanda)

La vita quotidiana di alcuni ragazzi della buona borghesia irlandese. Il più brillante e invidiato è Richard: bello, atletico, realizzato. Quando a una festa accade l’impensabile, il suo mondo rischia di andare in pezzi. Per difendersi non resta altro che mentire. L’aspro ritratto di un gruppo di privilegiati si trasforma a poco a poco in un incubo. Dal regista di Garage, vincitore del Tff 2007.

Torino Film Festival - Il mucchio selvaggio

Il western simbolo di una generazione. Spettacolare.

Il mucchio selvaggio di Sam Peckinpah (Usa)

"Let's go" "Why not?": le ultime fulminanti battute del Mucchio in azione, dopo quasi due ore di rapine sanguinose, scontri con gli agenti della Pinkerton e i venduti cacciatori di taglie, pause malinconiche davanti al fuoco e bisbocce tra amici. Poi, l'ultimo leggendario showdown. Indiscusso capolavoro di Sam Peckinpah del 1969, intessuto di nostalgia, rimpianto, morte, con molti vecchi leoni hollywoodiani.



Torino Film Festival - Breaking horizons

Quando un avvenimento porta a una situazione senza ritorno. Un pò angosciante.

Breaking horizons di Pola Beck (Germania)

Lara ha ventisei anni, è inquieta e insoddisfatta e passa le notti in giro per locali con la sua amica Nora. Ma un giorno si accorge di essere rimasta incinta, dopo un incontro occasionale, e deve decidere se tenere o no il bambino. Dramma tutto al femminile, dai toni asciutti e misurati, che racconta di solitudine, maturità e maternità senza sottrarsi al dubbio, al dolore, alla tenerezza.


lunedì 26 novembre 2012

Torino Film Festival - The criminal

Bianco e nero. Prison e gangster movie d'annata.

The criminal di Joseph Losey (Inghilterra)

Il gangster Johnny Bannion esce di prigione con in mente la rapina perfetta. Incastrato, torna in carcere. Inizia come un prison movie, diventa un caper (film di rapina), torna prison movie e poi si trasforma ancora, fino ad aprirsi en plein air (il finale sul campo innevato). Un Losey tesissimo, con Stanley Baker ladro indomito. Magnifica la fotografia in bianco e nero contrastato di Robert Krasker.


Torino Film Festival - Ruby Sparks

Quando la fantasia diventa realtà ... e ti mette nei guai. Buona commedia americana dagli autori di "Little Miss Sunshine"

Ruby Sparks di Jonathan Dayton (USA)

Ha avuto successo al primo romanzo, ma ora Calvin è bloccato. Finchè un giorno, finalmente, crea un personaggio: la ragazza dei suoi sogni, Ruby Sparks, che una mattina, all'improvviso, diventa viva. Con lo scatenato Paul Dano e l'imprevedibile Zoe Kazan (nipote di Elia, anche sceneggiatrice), una commedia acutissima sui rapporti tra i sessi, diretta dalla coppia Dayton&Faris di Little Miss Sunshine. 

 

Torino Film Festival - Shell

Un complesso rapporto tra padre e figlia nelle highlands scozzesi. Bello.

Shel di Scott Graham

Padre e figlia gestiscono una pompa di benzina in un posto remoto delle Highlands scozzesi. Pochi incontri, molti silenzi, sguardi impietriti dal passare del tempo, attrazioni inconfessate. La ragazza sogna la fuga ma anche questo semplice desiderio sembra irrealizzabile. Un film doloroso e lieve, concentrato sui personaggi. Con una protagonista che non si dimentica e un paesaggio capace di ipnotizzare.

Torino Film Festival - Postcards from the zoo

Metaforico e simbolico sul rapporto uomo - animali / cattività-libertà. Un pò troppo "da festival"

Postcards from the zoo di Edwin (Indonesia)

Lana vive nello zoo di Jakarta da quando aveva tre anni. Adolescente, esce per la prima volta da quel mondo sospeso grazie all’incontro con un affascinante mago. Lirico e materiale, incentrato su sentimenti elementari e complessi come solitudine, appartenenza, mancanza, è un mix di struggente malinconia e pacificata serenità che ti si appiccica addosso senza che tu te ne sia nemmeno accorto. In concorso all’ultimo festival di Berlino.



Torino Film Festival - Da jeuves a domingo

Film di possibili immedesimazioni. Non succede nulla che non possa succedere realmente a una giovane coppia in crisi in vacanza con i figli. Interessante.

Da jeuves a domingo di Dominga Sotomayor (Chile)

Padre, madre e due figli in viaggio in macchina attraverso il paesaggio maestoso del Cile settentrionale. Le dinamiche familiari viste dal punto di vista dei ragazzi, narrate mettendo la macchina da presa alla loro altezza, osservando il mondo degli adulti dalla loro prospettiva. Un’opera prima che sotto una superficie placida nasconde sottili increspature e psicologie essenziali e precise.


sabato 24 novembre 2012

Torino Film Festival - A respectable family

Neorealismo iraniano. Una visione particolare.

A respectable family di Massoud Bakhshi (Iran)

Arash, accademico che vive in Europa, torna in Iran a distanza di 22 anni su invito dell’università di Shiraz. Ritrova la madre e deve affrontare problemi familiari ed economici. Ma il rimpatrio è anche l’occasione per rievocare la guerra tra Iran e Iraq degli anni 80. Un’implacabile analisi di cosa è diventato il suo Paese nell’opera prima di Massoud Bakhshi (classe 1972).


Torino Film Festival - 28 hotel rooms

 Una relazione che si snoda in stanze d'albergo. Spunti interessanti ma poco più.

28 hotel rooms di Matt Ross (USA)

Lui e lei si conoscono in un hotel. Passano la notte insieme: il primo di 28 appuntamenti adulteri e clandestini, che vedranno crescere le complicazioni, montare le gelosie, complicarsi  i legami. L’impossibilità del sesso senza implicazioni e le ipocrisie dei sentimenti raccontate attraverso un flusso di parole leggere e pesanti, in una serie di non-luoghi algidi. Esordio nella regia dell’attore Matt Ross.


Torino Film Festival - Wadjda

Sulla condizione femminile in un paese islamico. Leggero ma intenso, molto bello.

Wajda - la bicicletta verde di Hafaa al Mansour (Arabia Saudita, Germania)

Wadjda, adolescente che vive a Riyadh con la madre e il padre poco presente, ricorre a vari stratagemmi per realizzare il suo sogno: comprarsi una bicicletta. E si scontra con le rigide regole islamiche che non permettono alle donne alcuna libertà. Uno sguardo sulla società saudita nel debutto di Haifaa Al Mansour, anche sceneggiatrice, prima donna a realizzare un film nel suo Paese.


sabato 17 novembre 2012

Musica dal mondo

Tom Zè - Tropicalia lixo logico (Brasile)


C. K Mann & His Carousel 7 - Funky highlife (Ghana)


Bekir Sahin Baloghi - Ferahnak (Turchia)


Colonna sonora

Tracey Thorn - Tinsel and lights


Cody CesnuTT - Landing on a huncred


Michael Mayer - Mantasy


Larry Graham - Raise up


Andrew Bird - Hands of glory


Brian Eno - Lux


Vendette

Romanzo superalcolico e cocainico, al limite dell'audistruzione. Ven scrito e interessante.

Vendette di Philippe Djian (Voland)

Marc, scultore affermato, è un quarantacinquenne di successo che non si fa mancare nulla: donne, alcol, droghe - fin quando il figlio Alexandre si suicida nel bel mezzo di una festa. L'incontro con Gloria sembra offrirgli una possibilità di riscatto. Decide di portarla a casa e prendersi cura di lei. Ma la ragazza scompare dopo avergli distrutto Vappartamento. Perché lo ha fatto? Chi è? Marc non immagina quanto della propria vita possa ancora volare in pezzi. Un Philippe Djian lucido e mortale come la lama di un rasoio. 

domenica 11 novembre 2012

Sotto le stelle del Jazz

Angel 8 - By way of deception


Lester Bowie's Brass Fantasy


Colonna sonora

Neil Young - Psychedelic pill


Benjamin Gippard - Former lives


Nik Bartsch's Ronin - Live


Metz - Metz


Jake Bugg - Jake Bugg


The Spinners - Truly yours


Le torri di Bakerton

Saga familiare in una cittadina mineraria degli Usa. Non è "Germinale" ma è interessante.

 Le torri di Baberton di Jennofer Haigh (Tropea)

I cinque fratelli Novak sono nati fra le miniere, ma la loro ambizione e il desiderio di riscatto li spingono ad andare lontano, a cercare fuori da Bakerton un futuro diverso, da inseguire a ogni costo. Tuttavia ogni tentativo sarà rischioso, svegliarsi dall’illusione di poter allentare per sempre i legami con il passato un destino ineluttabil

mercoledì 7 novembre 2012

sabato 3 novembre 2012

Drive

Vale qualcosa dalla metà in poi, ma meglio leggere il libro di Sallis

Driver (non ha un nome) ha più di un lavoro. È un esperto meccanico in una piccola officina. Fa lo stuntmen per riprese automobilistiche e accompagna rapinatori sul luogo del delitto garantendo loro una fuga a tempo di record. Ora Driver avrebbe anche una nuova opportunità : correre in circuiti professionistici. Ma le cose vanno diversamente. Driver conosce e si innamora di Irene, una vicina di casa, e diventa amico di suo figlio Benicio. Irene però è sposata e quando il marito, Standard, esce dal carcere la situazione precipita. Perché Standard ha dei debiti con dei criminali i quali minacciano la sua famiglia. Driver decide allora di fargli da autista per il colpo che dovrebbe sistemare la situazione. Le cose però non vanno come previsto.
(Mymovies)

Un film di Nicolas Winding Refn. Con Ryan Gosling, Carey Mulligan, Bryan Cranston, Albert Brooks, Ron Perlman.

venerdì 2 novembre 2012

Bullet Park

A sprazzi originale e accattivante, ma sfilacciato e confuso.

Bullet Park di John Cheever - Fandango Libri

Eliot Nailles e Paul Hammer: due uomini, due archetipi prigionieri della cabala del loro cognome (nail e hammer sono, in inglese, rispettivamente chiodo e martello). Uno è un marito innamorato e un padre affettuoso, l'altro un bastardo psicotico, perduto in un mondo che non sa che farsene di tipi come lui. La culla del loro dramma magnetico e irresistibile è il sobborgo di Bullet Park, ancora una volta un nome simbolico (bullet, proiettile) che ospita un'ossessione ­ quella di Hammer per il "sacrificio" di una vittima predestinata ­ e allo stesso tempo è la culla di quella media borghesia, americana ma non solo, che Cheever ha ritratto come nessun altro. 
(Ibs)

Grow the planet

La verdura cresce (sul balcone)